Endgame (Finale di partita) è un termine usato negli scacchi per descrivere una situazione di gioco in cui l'esito della partita è già determinato. Beckett, lo "scrittore dell'assurdo", grande appassionato di scacchi, ha creato una similitudine tra l'endgame negli scacchi e la vita.
L'immagine degli scacchi viene resa metaforicamente nell'opera attraverso i personaggi di Clov e Hamm e di Nagg e Nell.
In altre pièces Beckett ha usato questo tipo di allegoria con il gioco: “Quad” è il risultato magistrale di questa filosofia “endgamica”.
In “Finale di Partita” i giocatori sono due + due: Hamm/il Re e Clov/ la Torre. Poi altri due pezzi (Nagg e Nell).
Hamm/il Re ha una posizione compromessa, ovvero nell'impossibilità di muoversi, si mette in stallo. Solo con una mossa decisiva della Torre si potrà uscire da questa situazione: e quindi dar corso al Finale di Partita. Come? Abbandonando la gara? Perdendola o pattandola o uscendo dal gioco?
Hamm è cieco. Nell’impossibilità di muoversi crea il suo immaginario attraverso dispositivi cibernetici e digitali. Il corpo dell’attore Bartolucci sarà un interfaccia organico tra spazio mentale e spazio fisico, in una scena tra l’artificiale e il reale. Nessuna sfida all’avanguardia.
La commedia sarà messa in scena integralmente con il testo del grande autore irlandese tradotto da Carlo Fruttero.