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Gola del Furlo
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RISERVA NATURALE STATALE GOLA DEL FURLO
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DESCRIZIONE
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La Riserva Naturale Statale Gola del Furlo è uno dei posti più suggestivi, della provincia. Le pareti rocciose dei monti Pietralata e Paganuccio, erose delle acque del Candigliano, si innalzano per centinaia di metri e si rispecchiano nel lago dal particolare colore verde formando la caratteristica Gola. Proprio in questo punto passa la Via Flaminia attraverso una galleria lunga 38,3 mt che gli antichi chiamaromo "petra pertusa" o "forulus" da cui il nome di galleria del Furlo. Questa fu fatta scavare nel suo punto più stretto da Vespasiano nel 77 d.C per consentire l’ attraversamento degli Appennini dal versante tirrenico a quello adriatico. Vicino a questa, c’è un’altra galleria lunga solo 8 mt, forse scavata dagli Umbri o dagli Etruschi. Il paesaggio è spettacolare per flora e fauna,sono presenti infatti l’aquila reale, il falco pellegrino, il gufo reale, il picchio muraiolo, la rondine montana, il rondone maggiore e il gracchio corallino. E poi al Furlo vivono lupi, caprioli, daini, cinghiali.
La morfologia della Gola del Furlo permette di ricostruire la storia geologica italiana di 200 milioni di anni fa: le sue rocce illustrano, come un atlante all'aperto, le principali formazioni dell'Appennino Umbro-Marchigiano. Le pareti della Gola sono formate dalla formazione del Calcare Massiccio, mentre salendo sul Monte Pietralata si possono osservare tutte le formazioni superiori quali: la Corniola, il Rosso Ammonitico, i Calcari Nodulari, la Maiolica e la Scaglia. |
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LA VALLE DEL METAURO
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DESCRIZIONE
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Il Metauro con i suoi affluenti attraversa una vasta area della provincia. Il comune più a monte è Borgopace, nel suo territorio interamente montano nascono il Meta e l'Auro che confluendo insieme formano il Metauro, il comune più a valle è Fano dove il fiume sfocia nel mare Adriatico. Nell'alta valle ha ancora caratteristiche torrentizie, alla foce le acque sono salmastre, l’ alveo è a tratti ghiaiosi e argillosi, la vegetazione delle rive è igrofila è presente bosco ripariale; esistono una serie di laghetti e stagni originati dall'escavazione della ghiaia posti accanto all'argine oggi protetti; l'Oasi Faunistica Stagno Urbani è estesa 116 ha. All'interno dell'oasi circa 6 ettari costituiscono il Laboratorio di Ecologia all'Aperto Stagno Urbani .Tutta l'area di interesse naturalistico ricade nel vincolo paesaggistico sin dal 1975 e nella zona di "notevole interesse pubblico" dichiarata con DM 31-7-1985 e comprendente la bassa valle del Metauro sino a Fossombrone. |
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