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Chiesa e Loggia San Michele
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LA STORIA DELLA CITTA'
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CHIESA E LOGGIA SAN MICHELE
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La chiesa (oggi sconsacrata) fu iniziata nel 1494 ad opera di maestranze comacine. Lo stupendo portale a candeliere, scolpito da Bernardino di Pietro da Corona, è più tardo, realizzato infatti nel biennio 1511-1512. I due medaglioni dell'estradosso raffigurano l'Imperatore Massimiliano I d'Asburgo e Papa Giulio II.Il blocco di pietra in cui risulta scolpita l’immagine di S. Michele presenta sul fianco sinistro non visibile un’iscrizione romana dedicata al procuratore Sextus Truttedius Clemens: ciò che ne denuncia la provenienza da un antico monumento romano.Sul lato opposto è invece la riproduzione ad altorilievo, della porta augustea: testimonianza oltremodo significativa del culto umanistico per la romanità, voluta dalla Congregazione di S. Michele. Anteriore di un ventennio circa alla costruzione della chiesa è quella dell’edificio della Schola o Congregazione di S. Michele, eretto per ospitare il conservatorio degli esposti, iniziato nel 1469 e ultimato intorno al 1490. Per la bella loggia rinascimentale che, al di là dell’arco, ne caratterizza l’ingresso è documentato che nel 1475 fu richiesta e concessa l’autorizzazione ad utilizzare le pietre dell’attico romano abbattuto durante l’assedio del 1463; ma le attuali colonne in pietra che sostengono le arcate del piano inferiore sembra siano il frutto di un più tardo rifacimento, opera dello scalpellino Giovanni Bosso che nel 1543 provvide anche a fornire le otto colonne di ordine ionico del piccolo chiostrino interno. Oggi è allo studio un nuovo recupero del fabbricato (chiesa compresa) per farne la sede dell’Antiquarium comunale e di altre raccolte museali cittadine e per restituire l’ormai tradizionale funzione di ambiente destinato alle attività culturali alla bella Sala S. Michele
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IL BASTIONE SANGALLO
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Progettato nel 1532 da Antonio da Sangallo, il grande baluardo angolare, per proteggere la costa e la città dai temuti sbarchi dei corsari saraceni e portato a termine da Luca da Sangallo nel 1552. Un grande stemma pontificio posto al sommo dello sperone reca l'arma di Papa Giulio III, mentre la scritta ricorda l'anno giubilare 1550.
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CHIESA SAN PATERNIANO
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È dedicata al patrono della città, la Chiesa fu consacrata nel 1558. L'esterno, mai ultimato, è arricchito dal Portale di derivazione michelangiolesca dello scalpellino veneziano Jacopo Bambagiani. Nell'interno a tre navate si possono ammirare dipinti di Alessandro Tiarini, Carlo Bonone, Giambattista Ragazzini, Claudio Ridolfi, il Cavalier d'Arpino, Gian Giacomo Pandolfi e Bartolomeo Giangolini. La Cappella sulla destra del presbiterio, dove si custodiscono le ossa del Santo e l'antico sarcofago tardo-romano in cui sono state racchiuse per secoli, è affrescata da Antonio Viviani; nella cupoletta dell'anticappella un ulteriore affresco di Sebastiano Ceccarini. Giovanni Battista Ragazzini eseguì nel 1556 l'affresco della cupola e del catino absidale. È addossato al lato sinistro della Chiesa un Chiostro con ventiquattro colonne corinzie eseguite dal milanese Giovanni Bosso. Il puteale al centro è opera del veneziano Jacopo Bambagiani.
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